Omar Hassan è il protagonista della nuova grande mostra «Punto», ospitato a Palazzo Reale di Palermo dal 24 marzo al 1 ottobre 2023, in collaborazione con la Fondazione Federico II.
Nato da madre cattolica italiana e padre musulmano egiziano, Omar Hassan è cresciuto tra due culture diverse, che hanno plasmato la sua apertura al dialogo, alla tolleranza e all'innovazione. Non c'è cornice migliore per le sue opere di Palazzo Reale, culla di idee sin dai tempi di Federico II e sede della magnifica Cappella Palatina, simbolo per eccellenza dell'integrazione culturale.
Per Hassan, il concetto e l'azione sono alla base di ogni gesto artistico. Affascinato dal tempo, basa la sua ricerca su gesti pittorici sintetizzati che ne catturano l'essenza, traendo ispirazione da maestri come Fontana, Pollock e Manzoni, i cui gesti artistici energici trasmettono nuove filosofie e concetti.
L'espressione artistica di Hassan abbraccia «temi» distinti, caratterizzati dalla sperimentazione del colore e del gesto: la forza del suo Sfondare serie, che gli è valsa il riconoscimento mondiale come «artista-pugile»; le bombolette di vernice spray della Iniezioni e Luci serie. A 36 anni, il percorso artistico di Hassan è in continua evoluzione. Dopo aver esposto a Miami, New York, Londra, Berlino e Milano, ora porta Punctum a Palermo, una mostra ideata con la Fondazione Federico II, in corso dal 24 marzo al 1 ottobre a Palazzo Reale.
Punctum rappresenta l'energia vitale dell'artista che rende unica ogni opera d'arte. La mostra esplora l'intersezione tra classicismo e contemporaneità, collegando passato e futuro. È un omaggio a «il valore dell'individuo come parte di un insieme sereno e armonioso».
Al centro di questa visione c'è il «Mappa di Palermo», un pezzo creato appositamente per la mostra e composto da 8.928 tappi per bombolette spray, ciascuno dipinto a mano da Hassan. Questo lavoro riflette un approccio antigrerarchico e una profonda attenzione ai luoghi come centri di comunità e condivisione.
«Attraverso un dialogo tra la complessità dei luoghi e delle opere d'arte», afferma Gaetano Galvagno, Presidente della Fondazione Federico II, «proponiamo una nuova narrazione e diamo il benvenuto a uno dei testimoni dell'arte contemporanea del nostro tempo. Ciò riflette l'intento culturale della Fondazione di promuovere il dialogo tra uno spazio di memoria e l'arte contemporanea promuovendo al contempo le opere di un artista la cui produzione è caratterizzata da forte energia, vitalità e azione. Il lavoro di Hassan abbraccia la tradizione dell'arte classica, reinterpretandola per offrire una prospettiva rinnovata».
«Punctum a Palazzo Reale» aggiunge Patrizia Monterosso, Direttrice Generale della Fondazione Federico II, «mira a incarnare l'arte in movimento, fornendo nutrimento all'energia che rende l'artista e la vita stessa così vibranti. La mostra è il risultato di un dialogo autentico tra Omar e la Fondazione Federico II, che ancora una volta rifiuta le mostre preconfezionate. Omar Hassan è un esempio di tolleranza e rappresentazione artistica nel senso più vero e si integra perfettamente con l'anima di questo palazzo, un laboratorio storico che collega passato e futuro».
«Palermo» è una delle sette opere site-specific create da Omar Hassan per Punctum. Tra questi c'è «Persone», una scultura che reinterpreta audacemente la Nike di Samotracia come simbolo di pace.
Nato e cresciuto nella periferia di Milano, Hassan ricorda come è riuscito a superare un mondo in cui altri potenziali talenti rimanevano irrealizzati, generando solo «sogni seduti». Come dice lui, «Nella mia famiglia, non ottenere risultati equivaleva a fallire». Questo sentimento si riflette in un dialogo esclusivo con la Fondazione Federico II, documentato nel catalogo della mostra.
Parallelamente alle sue attività artistiche, Hassan ha praticato per anni la boxe, disciplina che è stato costretto ad abbandonare per motivi di salute. La sua Sfondare la serie, presente anche in mostra, esemplifica la sintesi del gesto: il pugno diventa un simbolo di creazione, non di distruzione. «Non sto dando pugni per distruggere, sto creando» afferma.
L'arte di Hassan scorre senza soluzione di continuità tra vita e creazione, caratterizzata da risultati originali e multistrato. Le sue opere hanno una forte componente autobiografica, dai temi alle tecniche progressivamente raffinate. Per Hassan, il colore è uno strumento per affascinare lo spettatore, ma il vero significato del suo lavoro sta dietro di esso. Il suo uso della tela è in linea con l'attuale crisi della pittura da cavalletto, mentre la stratificazione lessicale e la dissoluzione delle gerarchie tra pittura e scultura definiscono il suo stile distintivo, radicato nelle tradizioni artistiche storiche ma proteso verso il futuro e il nuovo.
Hassan abbraccia i linguaggi artistici della specificità del sito, dell'installazione, della pittura e della scultura, creando spesso un dialogo significativo tra queste forme. La Sala Duca di Montalto a Palazzo Reale si prepara a interagire «dal vivo» con l'energia artistica di Omar Hassan e viceversa.